Wednesday, June 07, 2006

Youkoso! Japan - Giorno 1

La cosiddetta “Operazione Giappone” ha inizio Sabato 15 Aprile quando, verso il tardo pomeriggio, mi reco a casa di Ste: saranno infatti i suoi genitori ad accompagnarci il mattino dopo all’aeroporto di Milano Malpensa, da dove partirà il nostro volo per Amsterdam. Dopo aver controllato la presenza di tutto il necessario nelle valigie e nel bagaglio a mano e aver passato la notte in bianco (prima guardando un film, poi giocando al GameCube) arriva finalmente l’ora della partenza: verso le 4.30 infatti siamo partiti da Sesto San Giovanni verso l’aeroporto. Dopo qualche minuto di panico prima del Check-In (hanno fatto storie per la PSP che portavo nel bagaglio a mano...”motivi di sicurezza...alla fine l’ho nascosta e via xD) Ste ed io abbiamo scelto i posti per entrambi i voli (sia Milano – Amsterdam che Amsterdam – Tokyo Narita) e dopo aver salutato i suoi genitori ci siamo diretti verso il nostro Gate. Dopo qualche minuto di attesa eravamo già pronti all’imbarco e alle ore 06.20 (puntualissimi) siamo decollati. Il volo non ha riservato particolari sorprese, solo uno Ste stranamente nervoso al decollo e all’atterraggio!
Atterriamo all’aeroporto di Schiphol alle 8.10 circa e ci prepariamo alla prima tirata: il volo per Tokyo infatti è alle 15.20, ovvero circa 7 ore di puro divertimento all’interno di un aeroporto che sembrava più un centro commerciale che altro...
Vi chiederete: ma non eravate in 4? Perché solo tu e Stefano? Bhè, perché per la tratta Malpensa – Tokyo non abbiamo trovato tutti lo stesso volo xD
Stefano ed io siamo stati i primi a raggiungere i paesi bassi. Qualche ora dopo si è aggiunto a noi Riki ed infine, qualche ora prima del volo, è arrivato anche Matteo.
Devo ammettere che l’ora di imbarco è arrivata piuttosto in fretta e prima che me ne rendessi conto ero seduto al mio posto sul Boeing-777 che ci avrebbe portato in Giappone. Dentro di me dicevo “Stai per andare in GIAPPONE...il viaggio che sogni da tutta la vita sta per arrivare...”
Difatti ero a circa 11 ore (durata del volo) dal paese del Sol Levante...anche se non riuscivo ancora a crederci.
Il volo è stato un susseguirsi di cibo, bevande, film, giochi etc...insomma, niente di particolarmente eccitante. Una cosa voglio dirvi però: avevo paura ad addormentarmi...avevo paura di svegliarmi a casa mia, nel letto...paura che tutto fosse un sogno. Ma alla fine, esausto (non dormivo da 24 ore circa), crollai.
Per fortuna non era così e alle 8.30 circa ora locale (ovvero mezzanotte e trenta in Italia) di Lunedì 17 (sì, si perde ovviamente un giorno) stavamo già sorvolando l’isola. Dopo un po’ di attesa siamo atterrati e alle 9.45 circa, dopo il controllo immigrazione e il controllo della dogana, eravamo già davanti al desk della Japan Rail (JR) dove Riki ha preso 4 biglietti per 鎌倉 (Kamakura), la città dove vivono gli zii di Riki e dove siamo stati ospitati per 3 settimane. Fatto questo ci dirigiamo alla stazione che si trova all’interno dell’aeroporto.
Che ci crediate o no già lì si capisce di essere in un mondo completamente diverso: pulizia maniacale, ordine, tranquillità, gentilezza...e non solo! Infatti ho visto con i miei occhi alcuni aspetti famosi del Giappone, tra cui i distributori automatici (sparsi un po’ in tutto il paese) che, per pochi yen (circa 100/150), vendono bevande fredde e calde (Acqua, Coca Cola, caffè e cioccolata caldi o freddi).
Ma era giunto il momento di provare in prima persona l’eccellenza del servizio ferroviario giapponese. Da dove cominciare? In primis i treni giapponesi non sono come i nostri, ma assomigliano più alla nostra metropolitana (quindi hanno posti a sedere ai lati e posti in piedi); in secondo luogo in ogni stazione vi sono degli adesivi per terra che indicano dove si apriranno le porte, con una precisione maniacale. Vi mostro questo filmato, per farvi capire cosa intendo con “maniacale” xD



Ogni treno è dotato di vagoni di prima classe (chiamata Green Car) e ovviamente vi sono adesivi per terra e insegne che indicano dove si fermeranno le suddette carrozze (anche se la voce in stazione, prima dell’arrivo del treno, avvisa quali carrozze sono Green Car. Inoltre vi sono cartelli che indicano in numero della carrozza che si fermerà davanti a voi. E’ praticamente impossibile sbagliare!).
Sono tutti pulitissimi perché degli inservienti al capolinea lavano (sì, LAVANO) il pavimento con uno spazzolone (oltre che portar via eventuali cartacce, giornali e sacchetti abbandonati anche se è davvero raro che un giapponese lasci qualcosa sul treno).
Ma veniamo al sodo: sono davvero così precisi come si dice? Si. Assolutamente sì. Se il treno deve partire alle 9.00 parte alle 9.00 e l’ora d’arrivo è rispettata al minuto. Ecco qui una prova per darvi un’idea: ho fatto questa foto sul Narita Express, servizio espresso che ci ha portati (purtroppo al rientro il 5 Maggio) da 大船 (Ōfuna) all’aeroporto. L’ho scattata prima di scendere e credo sia abbastanza esplicativa ^.^


Bene, torniamo al nostro viaggio in treno: da Narita abbiamo impiegato circa 1 ora e 30 minuti per arrivare a 東京 (Tōkyō) e da lì abbiamo preso la 横須賀線 (linea Yokosuka) per raggiungere 鎌倉 (Kamakura). Ed è qui che è ha preso forma uno dei momenti più belli della mia vita: una studentessa in divisa in piedi proprio di fianco a me! Non avevo parole, non riuscivo quasi a respirare! Per me la studentessa in divisa giapponese è sinonimo di bellezza, purezza e gentilezza! Se volete farmi il più bel regalo di compleanno portatemi una ragazza giapponese vestita da studentessa con gli scaldamuscoli! Kawaii!*_*
Un’altra oretta di treno e finalmente siamo arrivati a destinazione: 鎌倉 (Kamakura), casa del famoso Daibutsu (grande Buddha, il secondo del Giappone per grandezza) nonché antica capitale.
Ad accoglierci c’erano Satoko-San, zia di Riki, ed il figlio con la moglie. Dopo pochi minuti di macchina arriviamo a quella che sarà di fatto la nostra casa per 3 settimane. La casa è molto bella e in particolare nella mia stanza c’è il Tatami, dove adagiavo il mio Futon per dormire: il tatami nient’altro è che una sorta di pavimento di paglia di riso intrecciata, molto soffice; il Futon invece è un materassino da appoggiare al tatami che, una volta ricoperto con lenzuola e federe, diventa un vero e proprio letto (molto comodo, tra l’altro).

Una foto al Tatami nella mia stanza


Il primo giorno è stato un giorno di ambientamento: abbiamo girato un po’ per 鎌倉 (Kamakura) e Riki ci ha insegnato qualche frase di circostanza in modo da non fare figuracce xD
Abbiamo visitato anche il vicino tempio di Hachimangu (molto molto bello): tutto è proprio come l’avevo sempre immaginato, con bigliettini di preghiera un po’ ovunque e scorci davvero mozzafiato.

Purtroppo eravamo tutti e quattro molto stanchi e abbiamo deciso quindi di tornare a casa per riposare un po’ e per sistemare i bagagli. Tra l’altro non avevamo ancora incontrato lo zio di Riki (era al lavoro quando siamo arrivati) e nemmeno sua cugina (anche lei impegnata).
A casetta una doccia veloce e verso le 7.00 è arrivato lo zio di Riki, Takeo-San! Dopo aver parlato un po’ del viaggio (ovviamente in inglese xD) è arrivata una notizia golosa: per cena TEPPANYAKI! Vi giuro, ho a stento trattenuto la gioia quando ho visto cosa c’era in tavola! Si tratta di un piatto molto caratteristico: viene messa una padella elettrica (chiamata appunto YAKI) sulla quale si cuociono al momento carne e verdure varie. Finalmente ho assaggiato la tanto famosa carne di Kobe: si tratta di una carne particolarmente prelibata e grassa, dato che le mucche subiscono un trattamento di riguardo (tra cui addirittura massaggi). Una volta messa sulla padella il grasso si scioglie rendendo la carne morbidissima e di una bontà impareggiabile. Il tutto ovviamente va intinto nello しょゆ (Shyoyu, salsa di soia) prima di essere mangiato. Un qualcosa di veramente incredibile ed indescrivibile...
Più tardi abbiamo anche consegnato i regalini a Takeo-San, Satoko-San e Aiko-San: oltre al fatto che questo era il minimo che potessimo fare per sdebitarci, in Giappone è proprio un’usanza portare un regalo (okurimono o puresento) quando si va a trovare qualcuno a casa sua.
Alla fine, tutti stanchi e provati dal viaggio, siamo andati a letto, pronti ad affrontare una nuova giornata...
CASPITA! Ci siamo svegliati un po’ tardi...colazione veloce, ITTEKIMASU (vado!), ITTERASHAI (buona giornata) e via verso la stazione di Kamakura (鎌倉の駅)!

2 Comments:

At 2:24 PM, Anonymous Anonymous said...

*______* eccellente *____*
mi accingo a leggere le altre giornate *_______*



*______*

 
At 1:59 PM, Blogger DanieRA said...

A casa dei suoi zii per 3 settimane!!!1111!1oneone!1!11!

Voglio diventare vostro amico


DanielSAN

 

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