Friday, August 25, 2006

Youkoso! Japan: parte 2

Ebbene l'avevo promesso! Ecco finalmente il racconto sulla 2^ settimana del viaggio in Giappone che ho affrontato dal 17 Aprile al 5 Maggio 2006. Per chi se la fosse persa, la prima parte è reperibile qui: http://shinta.fawn.it/2006/06/youkoso-japan-parte-1_07.html

La seconda settimana, ovvero dal 24 al 28 Aprile, ci siamo recati a 京都 (Kyoto), antica capitale, famosa per essere ricchissima di templi. Se 東京(Tokyo) rappresenta il Giappone moderno, Kyoto rappresenta il Giappone antico. Come città è poco più popolata di Milano (conta circa 1.5 milioni di abitanti contro i 12 e più milioni di Tokyo), il che la rende abbastanza tranquilla rispetto alle più comuni metropoli.

PRIMO GIORNO


Il 24 mattina, come ho già raccontato nella prima parte, ci siamo svegliati tutti presto: Matteo avrebbe preso il Narita Express per recarsi all'aeroporto e fare rientro in Italia (purtroppo), mentre Riki, Stefano ed io ci siamo recati alla stazione di 品川(Shinagawa), dove avremmo preso lo Shinkansen in direzione Kyoto. Per chi non lo sapesse, lo Shinkansen è il fiore all'occhiello delle ferrovie giapponesi: sicuro e ad alta frequenza, ma soprattutto PUNTUALE e VELOCE. Se tutti i treni giapponesi sono puntuali al minuto, lo Shinkansen si può definire puntuale al secondo, tanto che sul giornale è stato pubblicato un comunicato del responsabile della rete, il quale ha chiesto scusa perchè i treni Shinkansen avevano accumulato un ritardo TOTALE di circa 1 minuto; e di Shinkansen non ne parte 1 ogni ora o mezzora, ma per esempio, per la tratta TOKYO - SHIN OSAKA ci sono ALMENO 6 treni all'ora. Gli Shinkansen viaggiano su binari tutti loro, anche in stazione, e questo permette una puntualità, appunto, ESTREMA. La tratta Shinagawa - Kyoto (circa 500km) l'abbiamo effettuata in 2 ore e 30 minuti. Ecco qualche foto del treno dall'esterno ^_^


Uno Shinkansen Hikari



I famosi finestrini-oblò



Il nosto Shinkansen Hikari si sta fermando in stazione



Ovviamente anche l'interno del treno è quanto di meglio si possa avere: viaggiavamo in seconda classe, ma posso dire senza timore che è addirittura meglio della nostra prima, a livello di comodità. Innanzitutto i sedili sono girevoli, in modo che siano sempre rivolti verso il senso di marcia; in secondo luogo, alla fine di ogni vagone, si trovano due bagni (uno in stile giapponese e uno in stile occidentale), dei cestini e un telefono (ovviamente con distributore di schede telefoniche). Durante il viaggio una gentilissma stewardess passa con un carrello dal quale si possono acquistare vari beni (acqua, panini, gadget shinkansen etc..) il tutto a prezzi per niente maggiorati rispetto alla "terra ferma". Infine, sopra la porta (ad apertura automatica) si trova un display che visualizza varie informazioni, tra cui velocità di crociera e stazioni in cui il treno si fermerà (le informazioni vengono visualizzate sia in giapponese che in inglese).


L'interno dell'Hikari



Il display



Un Riki festante!



Anata wa watashi no Pocky!



Stefano e il suo più fedele amico


Il paesaggio che si può ammirare durante la tratta è fantastico: si passa da pura campagna a città modernissime in un batter d'occhio.




Città di Kobe vista dal treno (non siamo scesi)




Dopo sole 2 ore e mezza di viaggio eccoci arrivare alla stazione di Kyoto che è l'esatto opposto della città: nuovissima (inaugurata nel 1997) è da molti considerata la stazione più bella del mondo. All'interno vi sono un centro commerciale, diversi bar e addirittura un Hotel. In cima alla stazione trovate addirittura un piccolo giardino! Ma ecco qualche foto per farvi capire di cosa parlo

















Da lì è iniziata la ricerca del Ryokan dovre avremmo passato le prime due notti. Il Ryokan è una sorta di pensione, in classico stile giapponese: le stanze hanno il tatami e si dorme sul futon. Alcuni sono molto esclusivi e costano anche più di lussuosi hotel. Girando per Kyoto ci si rende subito conto che è molto diversa rispetto a Tokyo: i palazzi sono molto più bassi e anche il traffico è molto più scorrevole. Insomma, molto più tranquilla della metropoli dell'est.









A differenza di Tokyo, dove il treno arriva un po' dappertutto, muoversi a Kyoto risulta un po' più difficoltoso: la stazione centrale è di fatti l'unica e le alternative sono taxi, bus e (dove arriva) metropolitana. Tuttavia è difficile perdersi, dato che la città è organizzata a "quartieri", per cui è come un enorme quadrato. Dopo aver trovato il Ryokan ed aver lasciato i bagagli, ci siamo diretti verso il "mercato del cibo", chiamato Nishiki: si trova di tutto, da dolci a pesce fresco. Questo mercato si trova vicino ad una sorta di "quartiere commerciale", ricco di ristoranti, locali karaoke e negozi.









Per concludere ci siamo diretti al palazzo imperiale: ovviamente era chiuso, però i giardini erano accessibili. Ed erano qualcosa di magnifico: ho fatto in tempo a vedere anche gli ultimi ciliegi in fiore (ormai stavano sfiorendo, purtroppo). Il parco era veramente enorme e, complice il fatto che non c'era nessuno a visitarlo, data l'ora (di cena), ci sentivamo veramente "nell'immensità del nulla" (copyright Stefano xD).












*_*









"L'immensità del nulla!"




Dopo aver visitato i giardini ci siamo diretti in centro alla ricerca di un ristorante dove mangiare. Abbiamo scelto un ristorante molto carino: dopo essere stati accolti da un grazioso "Irasshaimase, konbanwa!" da parte delle cameriere abbiamo preso un ticket presso le macchinette automatiche. Dopo esserci seduti una cameriera ha ritirato i ticket e ci ha portato, poco dopo, i piatti che avevamo comprato. Il riso e il thè erano a volontà (come nella maggioranza dei ristoranti giapponesi) ed andavano presi presso un punto "self service".


ITADAKIMAAAAAAASU!


A pancia piena siamo tornati al Ryokan per sistemarci nella stanza e darci una rinfrescatina. Nel frattempo Riki ha chiamato un suo vecchio amico, Arato, che vive e lavora a Kyoto (ha il passaporto giapponese, beato lui *_* ) e ci siamo dati appuntamento per uscire in qualche posto quella sera.
Dopo esserci incontrati e dopo le presentazioni di rito, ci siamo diretti prima in un bar a bere una birretta (Arato aveva appena finito di lavorare) e poi ci siamo incontrati con dei suoi amici in un.......TADAAAAAAAN! LOCALE KARAOKE!!!! Questi locali sono organizzati in diverse stanzette, molto piccole ma dotate di tutte le comodità: aria condizionata, telefono per chiamare il servizio bar (che porta cibi e bevande) e, ovviamente microfoni e un palmare per ordinare le canzoni. Le foto non renderebbero abbastanza giustizia alla serata, quindi ecco un video!




Stefano, preso da un raptus di follia, ha deciso di cantare l'opening di Hokuto No Ken (Kenshiro). Direi che il video si commenta da solo :x



Anch'io alla fine ho deciso di cantare, ma mi sono gettato su una più semplice "Be Like That" dei 3 Doors Down xD


Stefano!



Arato canta una canzone sconosciuta :x



Opening di Dragon Ball Z! CHA LA HEAD CHA LA!



Nani kore? xD



L'allegra combriccola!


Nonostante il divertimento e il degenero totale, abbiamo deciso di tornare piuttosto presto al Ryokan, dato che il giorno seguente sarebbe stato particolarmente faticoso: i templi a Kyoto sono molti e il tempo è sempre poco. La prima giornata a Kyoto era passata nel migliore dei modi ma non vedevo l'ora di iniziare a visitare la parte antica di questo fantastico paese.

5 Comments:

At 9:40 PM, Anonymous Anonymous said...



Kaori > Moccha > all > Stefàno

 
At 9:45 PM, Anonymous Anonymous said...

bellissimo XD
soprattutto la parte finale, i video al karaoke XDDD magnificiiiiii *__*

 
At 9:50 PM, Blogger Shinta said...

Lastudentessachediventeràmiamoglie > Kaori

 
At 10:40 AM, Anonymous Anonymous said...

Sì certo, quella strappona neanche la vede kaori. >_<

 
At 1:48 PM, Blogger Shinta said...

sisi, vai da Kaori dai, cia cia cia ^_^

 

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